«Varrassi non commenta le ombre della sanità teramana»

TERAMO – Bene i risultati a livello nazionale della cardiochirurgia, ma… Per i consiglieri regionali del Pd, Claudio Ruffini e Peppino Di Luca, la Asl di Teramo e il suo direttore generale Giustino Varrassi si serebbero soffermati «soltanto ai dati positivi sulla sanità teramana, negando l’esistenza o non segnalando adeguatamente, che vi sono diverse patologie al di sotto degli standard nazionali». I due consiglieri si sono sofferti sui dati messi a disposizione dal «Programma nazionale esiti», gestito dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas), in collaborazione con il ministero della Salute. La loro attenzione si è concentrata su alcuni parametri che, al contrario di quelli della cardiochirurgia, mettono la sanità teramana nelle posizioni peggiori come ad esempio la mortalità entro i 30 giorni dal ricovero per ictus o di infarto miocardico acuto senza esecuzione di Ptca, la proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria entro 4 giorni, la degenza totale di queste e di quelle in laparotomia. Questi altri aspetti per Ruffini e Di Luca «confermano che la sanità teramana ha i suoi problemi, ma allo stesso tempo dimostrano che molte delle patologie esaminate ottengono risultati in linea con i dati nazionali, appensa sopra o appena sotto. Nessuna catastrofe né disfattismo – spiegano dal Pd – ma non ci sembra il caso nemmeno di gridare ai quattro venti che tutto va bene, perchè i dati non dicono questo”. Varrassi ha fatto il politico, dicendo solo una parte della verità, avrebbe dovuto pronunciarsi da ‘tecnico’ ed essere imparziale, dicono i due consiglieri regionali. «Questi dati, seppur frutto di un’analisi non sempre completa come riferisce la stessa Agenas – aggiungono i rappresentanti dell’opposizione – dimostrano che la sanità teramana può migliorare nella gestione di alcune patologie. Da Varrassi vogliamo sapere se intende occuparsi di queste inefficienze e come vuole affrontarle affinchè tutti i valori che oggi sono negativi rientrino nella media nazionale. Quando avverrà non avremo nessuna difficoltà a riconoscerlo», concludono Di Luca e Ruffini.